mercoledì 24 agosto 2016

GIORNO 7 (24.08)

Giorno di sosta, e ozio completo.
Complice il tempo piovoso, mi sono dedicato unicamente a mangiare, dormire, fare il bucato, osservare gli aeroplani in arrivo e partenza dal vicino aeroporto, contemplare l'orizzonte. Non ho parlato per tutto il giorno, eccetto le telefonate.

Cominciamo col dire che, come da tradizione, il giorno di sosta inizia con una faccia degna di un alterco con un Marvin Hagler di malumore, roba che ti senti i lineamenti del volto che sgocciolano giù verso il centro della Terra. Dopodichè è altrettanto classica la sensazione di fiacca invincibile. Quindi raccogli le tue spoglie viventi e ti dedichi a un pò di housekeeping. Nel mio caso avverto già sul presto i vicini di tenda indaffarati a ritirare l'accampamento. Come metto il naso fuori se ne sono già andati ma trovo un loro bigliettino di augurio per il viaggio, a dimostrazione (laddove ve ne fosse il bisogno ulteriore) della generale benevolenza riscossa da un viaggiatore in bicicletta.





Indi seguono, nell'ordine, colazione, pulizia tenda, bucato/asciugatrice, set fotografico, riordino degli appunti dei giorni precedenti, pisolino, pranzo, telefonate di rito, etc.
Il camping è semideserto, e la piazzola che ho scelto si affaccia su un ampio piazzale per autocaravan che dà direttamente sul fiordo. La giornata è coperta di nubi alte e uniformi, ma niente vento nè pioggia. Raggiungo le funzioni fisologiche minime, oziando in modo creativo, tra uno spuntino, una faccenda domestica e una passeggiata per scattare fotografie.




Però dall'ozio creativo di oggi scaturiscono le seguenti considerazioni:
UNO
La Norvegia pone sempre lo stesso dilemma: a ogni piè sospinto offre così tanti scorci pittoreschi la cui scelta costitusce un autentico problema. Dapprima fotograferesti TUTTO ("Uh guarda che bella cascata!", "Ma che fantastico fiore!", "Toh, un toporagno!"), poi finisci per farci quasi l'abitudine. Un mio amico - che non faticherà a riconoscersi in questa descrizione - si troverebbe in serissime difficoltà a mantenere una media chilometrica decente, e forse finirebbe per brucare il muschio dormendo in piedi, pur di non lasciarsi sfuggire un'inquadratura, un dettaglio o uno scenario pittoresco. 
Pertanto tutte le immagini che ho ripreso sono per forza di cose una frazione di tutto ciò che ho visto, e tutto ciò che ho visto è una parte piccola di ciò che offre alla vista questo particolarissimo posto.
DUE
Adesso basta. Sono stufo.
Diventa insopportabile tutto questo ordine, questo paesaggio trattato bene, questa natura rispettata, questa gentilezza verso l'altro, questa assenza di pregiudizio.
Le case linde, i materiali da costruzione usati in modo intelligente, un assetto urbanistico che denuncia palesemente una pianificazione attenta, per un uso a favore di tutti quanti.
Non se ne può più.
È indecente il clima che si respira, di un ragionevole equilibrio tra le logiche commerciali e privatistiche ed il bene comune, tra imprenditoria e interesse della collettività.
Non una buca per le strade (e non mi vengano a dire che da queste parti non nevica e non fa ghiaccio: solo che qui non usano lo stramaledetto sale che si mangia l'asfalto, lo sanno e lo evitano), ma neppure recinzioni, i cancelli son lì solo per il bestiame.
E se qualcuno dovesse obiettare che questi sono tra i più ricchi del pianeta, io rispondo che - a maggior ragione - se qui c'è ricchezza senza spreco allora dovremmo seguirne l'esempio, liberandoci innanzitutto del fardello dei corrotti che decuplicano i nostri costi (la vera iattura italiana).
Sono stufo di tutto questo, ma solo per il fatto che a parlarne non vengo creduto.
Veniteci voi, e fatemi sapere.
TRE
Ho già avuto modo di commentare in passato quanta differenza intercorra tra i campeggi qui e quelli in Italia. Ce ne sono alcuni che dalle nostre parti non riuscirebbero ad ottenere una licenza dall'ASL. Anche quelli più decenti e avanzati non hanno piscina nè animazione: sono campeggi, luoghi ove abitare all'aria aperta e ritrovare un contatto con la natura. Però non manca mai, da nessuna parte, carta igienica, sapone per le mani ed erba ben rasata. È una questione di differenti priorità.

In serata si è alzato il vento. La temperatura si è abbassata.
Il sacco a pelo mi è gradito.
Buonanotte.

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