lunedì 22 agosto 2016

GIORNO 5 (22.08)

La Disneyland dei fiordi.
Ecco una definizione calzante di Geiranger, a giudicare dalle sue caratteristiche turistiche. Sveglia stamane con un cupo rombo di sottofondo, come apro la tenda scopro che metà della visuale sul fiordo già assolato è adesso occupata da una gigantesca nave da crociera, attraccata nella notte. Già sono pronti i bus per scarrozzare i crocieristi. Si attiva l'esodo dei camperisti. Io preferisco attendere che si scaldi bene l'aria per asciugare la tenda, gocciolante della pesante rugiada della notte. Il fiordo è inondato di un caldo sole, la temperatura è assai gradevole.
































Come mi avvio ho solo due chilometri per scaldare la gamba prima di incontrare la Ørnevegen, la "Strada delle aquile".























































Questa ripida e tortuosa stradina è una delle due vie di accesso al fiordo, l'altra l'ho percorsa in discesa ieri sera arrivando, solo che stamattina mi tocca arrampicarmi al 10% per sette chilometri. Il versante è assolato, inizio a sudare come una fetta di Taleggio, il traffico turistico è notevolissimo e non consente la minima distrazione. Un tornante dietro l'altro giungo al "Nido delle aquile" (Ørnesvingen), una terrazza panoramica 600 mt a picco sul fiordo.































Viavai di turisti di ogni genere e nazionalità, il minuscolo parcheggio non ce le fa a contenere la miriade di mezzi, i bus che intralciano i camper che ostacolano le auto. In brevissimo tempo si crea un fastidioso guazzabuglio, mi affretto a fare uno spuntino nella generale curiosità, qualcuno saluta e altri ancora fanno cenno di incitamento. Scatto qualche foto e mi rimetto in marcia. Dopo un ulteriore chilometro di salita dapprima la strada spiana, poi perde quota progressivamente in una bella vallata fino ad arrivare al porto di Eidsdal. Lì attendo il traghetto che mi porta fino a Linge. Poco fuori dall'approdo sosto per uno spuntino e un caffè nella sonnacchiosa località di Valldal.



















 
 





























 










































































Mentre sosto comodamente seduto su una panchina in riva al fiordo, spuntando dal nulla mi passa avanti una fanciulla di gradevoli fattezze e abbigliamento succinto. Camminando nell'acqua fino al polpaccio l'eterea  visione saluta con un cenno e se ne va. Come riparto, prendo la strada che mi portarà alla famosa Trollstigen. Inizio a salire e continuerò a farlo per i successivi trenta chilometri. Faccio una sosta alla famosissima gola del Gudbrandsjuvet, una fenditura nella roccia scavata da un potentissimo torrente, con area visitatori e camminamenti protetti. L'acqua vaporizzata che ne scaturisce è tutto un piacere.







































 
Più avanti lungo la strada per la Trollstigen il tracciato si infila tra i maestosi bastioni rocciosi che chiudono la valle da ambo i lati. Sembra davvero siano trolls, giganti di pietra, e io mi sento minuscolo, una nullità. A un certo punto però ai giganti scappa un colpo di tosse, e un rombo di tuono riecheggia cupo tra le cime e la sottostante vallata. Nubi scurissime si stanno addensando velocemente proprio davanti a me, e già intravedo la cortina di acqua stendersi a un chilometro. Mi fermo e mi equipaggio alla bisogna con giacca e braghe impermeabili, più due sacchetti della spesa ai piedi. L'effetto è un pò pacchiano ma efficace. Nonappena ripartito i giganti decidono alla fine di giocare ai gavettoni, e mi prendo una sciacquata per i successivi quindici chilometri, ovviamente sempre in salita. Ciononostante lo scenario rimane mozzafiato, con le tinte del paesaggio attorno esaltate dal turbinare degli elementi. In una pausa della giostra meteorologica le nubi si squarciano, lasciando filtrare un dardo di sole color del rame, intenso e circoscritto quel tanto che basta a produrre l'arcobaleno più bello della mia vita. È vicinissimo, credo quasi di poterlo raggiungere, è coloratissimo, è fantastico. 





La pioggia cessa proprio quando raggiungo la sommità della celeberrima Trollstigen (la scala dei trolls), una strada che valica il passo con molti spettacolari tornanti, ma che però io, diretto a nord, affronterò in discesa. Sosto al centro turistico per un rapido cambio di indumenti asciutti, e mi butto in discesa per gli ultimi sette chilometri fino al camping.






Questo si rivela essere un pratone deserto e zuppo di acqua, annesso ad un albergo-rifugio-centro informazioni turistiche, attrezzato con qualche colonnina della corrente qua e là, e ad una estremità un inspiegabile dèhor circolare in legno, aperto e senza finestre, arredato con un tavolaccio centrale e panche lungo la circonferenza. E' sotto questo capanno che parcheggio la bici per proteggerla dalla pioggia e dall'umidità, mentre gli unici altri due ospiti, una giovane coppia tedesca, sta cenando. Dopo il Dalsnibba ieri e la Ørnevegen oggi, celebro con una birretta fresca, gradevole ma pagata uno sproposito. Mi sbrigo subito a fare il bucato, ma soprattutto ad ASCIUGARLO viste le vicissitudini del pomeriggio, ma l'asciugatrice non vede manutenzione da mesi: il filtro è diventato un unico cuscinetto di feltro costituito da fibre di ogni genere e colore, e pulirlo mi porta via un pò di tempo. Dopo una visita ai servizi asseritamente igienici, invece, rinuncio alla doccia. Mentre mi apparecchio una frugale cena faccio conoscenza con i ragazzi tedeschi, sono di Monaco di Baviera, ed è la loro prima vacanza dopo che la ragazza ha avuto un pauroso incidente in auto, ribaltata e trascinata da un autotreno, costatale quattro anni di riabilitazione. Le mie facoltà mentali scemano inesorabilmente, mentre una pesantissima cappa di umidità scende sulla valle. Chiedo scusa e mi eclisso in tenda.

Strava mi dice che ho accumulato 3300 mt d+ solamente oggi.
A giudicare dalle gambe e da come mi sento, non fatico a crederci.

Distanza tappa: 76,1 km
Tempo netto pedalato tappa: 4h 56'
Dislivello tappa: 3305 mt
Velocità media tappa: 15,4 km/h

Distanza totale: 376,1 km
Tempo pedalato totale: 22h 11'
Dislivello totale: 11220mt
Velocità media totale: 16,2 km/h

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