domenica 31 luglio 2016

IL TRASPORTO DELLA BICICLETTA

Senza ripetere ciò che già scrissi in occasione del mio viaggio precedente, desidero adesso andare direttamente al sodo. Le istruzioni che seguono sono rivedute e corrette rispetto al post linkato due righe sopra, perchè nel frattempo sono passato dall'esperienza di METTERLE IN PRATICA, e in effetti necessitavano di alcuni aggiustamenti.

Ma, come sempre, andiamo per gradi.

AVVERTENZA IMPORTANTE:

Le istruzioni che seguono sono un suggerimento riservato a chi già possiede sufficiente dimestichezza con la meccanica della bicicletta, col serraggio/smontaggio e rimontaggio della stessa e dei relativi componenti.
Queste istruzioni non vogliono e non possono pertanto essere sostitutive di tale dimestichezza. Laddove si riconosca che le proprie capacità manuali/meccaniche non siano adeguate E' SEMPRE caldamente consigliabile rivolgersi a qualcuno più esperto, per evitare di compromettere la sicurezza del mezzo e del ciclista.

Se proseguite la lettura significa che siete sufficientemente esperti, pertanto andiamo avanti.

MATERIALE OCCORRENTE (V = materiale che viaggerà nella sacca con alla bicicletta):
  • (V) Forbici da elettricista;
  • (V) Fascette autoserranti da elettricista di lunghezza adeguata in quantità sufficiente;
  • (V) Nastro di carta adesiva da imbiancatura/verniciatura, di misura larga;
  • (V) Chiavi esagonali (brugola/Allen) di numero e misura adatta per tutte le viti da serrare;
  • (V) Chiave piatta per serraggio pedali;
  • (V) Chiave a bussola o cacciavite a testa piatta per serraggio portapacchi anteriore;
  • Materiale da imballaggio: pluriball, poliuretano espanso, gommapiuma;
  • 2x fogli di cartone robusto (doppia onda) di grandezza quanto la ruota;
  • 2x fogli di cartone robusto (doppia onda) di grandezza quanto il telaio;
  • Mozzo ruota anteriore, o solo il perno:
Un perno da 3 € può salvare una forcella dal disastro...

  • Cuscini da divano/poltrona/sedia, o cuscino per lettino da giardino;
  • 50 cm di tubo per irrigazione, tagliato aperto per la sua lunghezza (come un baccello);

  • Pennarello indelebile.
OPERAZIONI PRELIMINARI:
  • Prima di procedere con lo smontaggio e imballaggio della bici montare i supporti occorrenti per gli accessori (borsello, GPS, portacellulare, portaborraccia, etc.);
  • IMPORTANTE: TUTTI GLI SMONTAGGI DEVONO ESSERE ESEGUITI CON LA BICI AL SUOLO. Questo per evitare che - se la bici è installata su un supporto per manutenzione - la forcella si sfili e scivoli a terra, sparpagliando rondelle e cuscinetti per ogni dove.
INDICAZIONI GENERALI:
  • Identificare col pennarello indelebile ciascun tratto di pluriball usato, per poterlo riutilizzare in occasione del viaggio di ritorno;
  • Valutare il numero necessario e sufficiente di smontaggi (esempio: non smontare anche la ruota posteriore oppure non smontare il manubrio, se la bici entra ugualmente nella sacca, anche solo ruotato di 90°);
  • Al temine dell'imballaggio, segnare numero e posizione delle fascette utilizzate (magari fotografandole col cellulare) per potersi meglio orientare in occasione del viaggio di ritorno.
ISTRUZIONI DETTAGLIATE:
  • Segnare la misura del sellino con un giro di nastro di carta oppure con una fascetta, e rimuoverlo;
  • Avvolgere con l'imbottitura tutti i tubi del telaio (orizzontale, obliquo, piantone, foderi verticali e orizzontali destri e sinistri, forcella, piega manubrio - chiudere con nastro di carta o fascette:






  • Sgonfiare la ruota anteriore e rimuoverla [NOTA: per onestà intellettuale mi è d'obbligo specificare che lo sgonfiaggio della ruota è una mia personalissima precauzione. Non pare essere più un obbligo imposto da tutte le compagnie aeree: è comunque buona norma informarsi presso il vettore prescelto];
  • Rimuovere lo sgancio rapido;
  • Interponendo un foglio di cartone di misura circa grande quanto la ruota, fissare con fascette o cinghie la ruota lateralmente al telaio (disco freno lato interno);
  • Utilizzando lo sgancio rapido della ruota anteriore, installare il perno/mozzo alla forcella: in tal modo viene garantita la rigidità della forcella, evitando il suo schiacciamento in caso alla sacca vengano sovrapposti altri bagagli pesanti durante il volo - Avvolgere i forcellini ed il gruppo frenante con abbondante pluriball; eventualmente inserire un'imbottitura in mezzo alla forcella;

  • Stringere due fascette tra il tubo obliquo ed il punto di unione della forcella anteriore, incrociandole tra loro: questo per evitare che, allentando l'attacco manubrio al punto successivo, la forcella possa allentarsi col rischio di disallineare o comunque modificare l'assetto dei cuscinetti;

  • Allentare l'attacco manubrio e sfilarlo; proteggere il tubo di innesto della forcella con abbondante imbottitura;
  • Fissare il manubrio parallelo al tubo orizzontale con fascette;


  • Smontare i pedali;
  • Ruotare la pedivella sinistra sino ad allinearla col fodero orizzontale sinistro; fissare la pedivella al fodero con una fascetta, facendola passare attraverso l'occhiello filettato;

  • Rimontare il pedale destro alla pedivella destra, ma al lato opposto (internamente al telaio);
  • Avvolgere il pedale sinistro con pluriball e fissarlo con fascette al fodero orizzontale sinistro; eventualmente lasciarlo lasco all'interno della sacca;
  • Avvolgere la corona anteriore più grande con il tratto di tubo di irrigazione tagliato longitudinalmente; lasciare una rimanenza che avvolga anche un tratto di catena sia dal lato superiore che inferiore della corona; BADARE PARTICOLARMENTE CHE SIA PROTETTA LA PARTE INFERIORE, più esposta a danneggiamento in caso di trascinamento della sacca al suolo; serrare il tubo con fascette;


  • Avvolgere il cambio posteriore con abbondante pluriball; interporre un'imbottitura tra il braccetto del bilancere ed i raggi della ruota posteriore, in modo da tenerlo saldo in posizione ed assorbire eventuali urti o pressioni dall'esterno della sacca (tipici del maneggio bagagli in aeroporto);
  • Avvolgere il portapacchi anteriore con pluriball; fissarlo a cavallo del tubo orizzontale, da sopra, con nastro di carta/fascette;
  • Montare il portapacchi posteriore ed avvolgerlo con pluriball;
  • Avvolgere tutta la bici nel pluriball e chiuderla nella sacca; inserire lateralmente i cuscini e due ulteriori fogli di cartone come protezione addizionale;
PRIMA DI CHIUDERE LA SACCA:
  • Inserire gli accessori e gli utensili evidenziati con la lettera "V" nell'elenco all'inizio del post, occorrenti per reimballare la bici al ritorno;
  • Inserire il sellino ed il pedale sinistro sul fondo della sacca;
  • Inserire eventualmente un foglio con le presenti istruzioni, come aiuto per il reimballaggio al ritorno.
Un prontuario su foglio A4 da stampare, con le indicazioni di cui sopra, è reperibile QUI.

Magari tra qualche giorno, mentre imballo la biga per la Norvegia, scatto qualche altra foto e la inserisco in questo post, un'immagine spesso vale mille parole.






venerdì 29 luglio 2016

I PREPARATIVI E L'ATTREZZATURA - MANGIARE, DORMIRE, VESTIRMI

Per la scelta dell'attrezzatura mi avvarrò dell'esperienza maturata durante la Norway Coast-2-Coast 2014. In parole povere, ho intenzione di utilizzare nè più nè meno che lo stesso identico equipaggiamento della volta scorsa, con alcune novità intervenute nel frattempo.
La filosofia di base è sempre quella dell'articolo 2 dello statuto dell'Associazione Italiana Il Cicloviaggiatore (AIIC):

"Art 2. - Definizione di Cicloviaggiatore

Si definisce Cicloviaggiatore un individuo che effettua viaggi in bicicletta di più giorni consecutivi e che trasporta se stesso e tutto il materiale che gli occorre su una bicicletta.

Tale Cicloviaggiatore non organizza il proprio viaggio prevedendo l’impiego di mezzi di supporto che trasportino per lui i materiali o ne gestiscano la logistica dell’intero viaggio o di parte di esso. Il Cicloviaggiatore viaggia in bicicletta in maniera indipendente, da solo o in gruppo, ma non aggregato al seguito di una organizzazione commerciale. 

Il Cicloviaggiatore non organizza a scopi commerciali il viaggio di altri Cicloviaggiatori. Il Cicloviaggiatore è attento agli aspetti del territorio che attraversa, culturali e naturalistici, riconoscendo nel cicloviaggio uno strumento di crescita interiore e conoscenza della realtà che lo circonda."

Quindi nel mio viaggio porterò tutto ciò che mi occorre per essere autonomo, mangiare, dormire, lavare me stesso e gli indumenti, effettuare eventuali piccole riparazioni per la strada, ricaricare le (numerose) batterie.
Ma andiamo con ordine.

Mangiare:

Nonostante sia agosto, la stagione estiva in Norvegia starà volgendo al termine, con un aumento del clima fresco specialmente la sera. Se di giorno mi accontenterò di panini, roba fredda, finger food, etc., la sera è obbligatorio un pasto caldo, anche per una questione psicologica (un pasto caldo fissa subito un punto fermo, disegnando un confine tra una giornata da girovago e una nottata stanziale. Insomma, mangiare qualcosa di caldo fa "casa"). Via libera quindi a zuppe, minestre, pastasciutte, però tutte rigorosamente in scatola (lo scatolame è sovrabbondante in Norvegia). La mattina a colazione vale lo stesso principio: un bel thè caldo (che si prepara con l'acqua di rubinetto, risparmiandosi l'onere di trasportare il latte confezionato) con pane e Nutella, e la giornata può cominciare di gran carriera.
Il punto-chiave è perciò il fornelletto. Il mio è un Campingaz Twister Plus Piezo: un oggettino compattissimo che si innesta direttamente sulla bombola, e che presenta l'eccezionale comodità di poter essere disconnesso quando si vuole grazie al nuovo standard di sicurezza per le bombole di gas da campeggio (dotate di una valvola a chiusura automatica). Un click e si monta il fornelletto, un clack e si smonta per riporlo nelle sacche. Completano il tutto la manopola di regolazione del flusso ed il pulsante dell'accensione piezoelettrica.


















































Dormire:

Dopo molte ricerche, due anni fa ho trovato questo piccolo capolavoro:


E' una tenda tre stagioni a doppio telo, con telo esterno antistrappo e robusta paleria in alluminio, di una leggerezza incredibile. Nell'abside riesco a farci stare tutte e quattro le borse, più qualcosa d'altro, e all'occorrenza ci cucino pure. 




















































I 130 gr. di eccedenza che ho constatato tra i dati tecnici dichiarati dal fabbricante ed il peso misurato a casa mia sono dovuti alla custodia ed al manualetto.... per il resto, un chilo e otto di efficacissima protezione da vento, pioggia e fresco. Se adeguatamente compressa, l'intera tenda (eccetto la paleria, contenuta in una propria custodia a parte) riesce ad assumere le dimensioni di una scarpa.

Materassino 9 tubi FORCLAZ Air














































Vestiario:
Come recita un adagio nordico: "Non esiste cattivo tempo. Esiste solo un cattivo abbigliamento".
Per vestirmi ho quindi optato per una soluzione "fresca" e "leggermente bagnata", ossia con abiti non esageratamente pesanti e con una giacca tecnica antivento/aimpermeabile da escursionismo.
Di giorno indosserò come base il vestiario da ciclista, con i pantaloncini imbottiti e una maglietta a maniche corte. All'eventuale rinfrescarsi si aggiungeranno in progressione un pantalone lungo da running e una felpa di pile, a cui si andranno ulteriormente a sommare un pantalone leggero da trekking e la giacca impermeabile. Guanti, buff e berretti sono in doppia copia. Il vestiario "a cipolla" è servito.
Ho anche scelto di non calzare scarpe da ciclismo, ma di usare calzature da trekking a caviglia bassa. In caso di pioggia i miei soprascarpe saranno due sacchetti di plastica....
Per la notte invece via libera a tutona e pile.
Prevedo di effettuare un bucato ogni due giorni, asciugandolo al momento (in Norvegia è ampio il ricorso alle asciugatrici). Dallo sporco al pulito & asciutto in un'ora e mezza.

Igiene personale:

Qua non scendo in dettagli. Basti solamente dire che per risparmare sul bagaglio ometterò del tutto il materiale da rasatura, facendomi crescere la barba per due settimane. Mi riservo di valutare se, al rientro, vorrò ricominciare a radermi oppure no.....


Il grosso del bagaglio - escludendo gli accessori - dovrebbe essere questo, ampiamente collaudato e variato di pochissimo rispetto a due anni fa.

In un post successivo metterò in condivisione l'elenco completo dell'attrezzatura.



I PREPARATIVI E L'ATTREZZATURA - LA BICI [Montaggi vari]































Eccola, l'ho ritirata dai ragazzi della Stazione delle Biciclette.


Con quei copertoni ha acquisito un'aria quasi signorile, elegante, un pò altezzosa, di chi sa che sarà sempre trattata bene e circondata di cure.


Certo, me la ricordavo più leggera, ma questa è una sensazione ingannevole che imputo al mio utilizzo della nuova arrivata CAAD12 negli ultimi tempi (sette chili e mezzo di bici).

L'ho provata, e la sensazione di pesantezza è sparita ingranando marce fluide e vellutate attraverso tutto il nuovo pacco pignoni 11-32, col pedale che andava via morbido. I Marathon - belli gonfi alle loro 6 atm di pressione massima - fanno naturalmente il resto del lavoro.































Ho cominciato ad installare tutto il campionario di accessori porta-qualsiasicosa.
A partire dalla staffa portaborraccia al tubo sella, in cui alloggiare una vecchia borraccia che conterrà il necessario in caso di forature e piccoli guasti meccanici:







































Ho poi assemblato il "flight deck" sul manubrio, per avere sempre sotto gli occhi il GPS, il telefono come GPS alternato, ed il ciclocomputer come contachilometri alternato.

Il risultato è questo:
































Da sinistra, in senso orario:

  • GPS Garmin GPSMap 60 CSx
  • bauletto da manubrio Topeak
  • contachilometri wireless BTwin
  • custodia waterproof per cellulare Rixen & Kaul Phone Bag S con sistema Klickfix

Non manca neanche il classico portaborraccia da telaio.

Per i dettagli sulle diavolerie che mi porterò dietro rimando ai post dedicati.

Intanto vado avanti col resto.



martedì 19 luglio 2016

I PREPARATIVI E L'ATTREZZATURA - LA BICI [seguito, e risultato del sondaggione]

In vista della partenza era ora di una revisione alla biga. Ieri quindi ho provveduto a metterla nelle capaci manone dei ragazzi della Stazione delle Biciclette (la cui sede di San Donato Milanese chiuderà il prossimo 30 luglio dopo 12 anni di onoratissimo servizio, per trasferirsi in Corso Lodi a Milano e riaprire il prossimo 1 settembre). Seguendo docilmente le dritte di Piergiorgio, a.k.a. "Pigì" o "Pipes", ho anche scelto di cambiare il pacco pignoni, optando per un onestissimo 11-32 Hyperglide Shimano. Rispetto al precedente 11-28 potrebbe risultarmi più utile in un paio di passaggi dove mi attendo pendenze al 12% (risalendo la parete del Geirangerfjord e sui tornanti della Trollstigen, la "Scala dei Trolls").

























Dopo avere raccolto svariati suggerimenti di differente origine e tenore, ivi incluso il sondaggione del post precedente, per le coperture ho alfine deciso di orientarmi verso il pluricollaudato Schwalbe Marathon da 38 rigidi, da montare sulle ruote da 700. Li ho scelti come ottimo compromesso tra la scorrevolezza (aggiunta al diametro della ruota), e tenuta sul bagnato (si tratta pur sempre della Scandinavia). Avendo i trefoli metallici nella carcassa laterale non sono esattamente un peso piuma, ma la loro affidabilità si presenta da sola e non credo di dover aggiungere altro.



























Sarà quindi un assetto per me parzialmente nuovo quello con cui viaggerò quest'anno in Norvegia.

In aggiunta ad alcuni altri interventi di sostituzione sui materiali soggetti a usura (nastro manubrio, catena di trasmissione, cavo del cambio posteriore, pastiglie freni, dischi freno), il mezzo dovrebbe venir buono per il prossimo weekend, o la settimana successiva.

Avrò quindi tutto il tempo per provarla un pò.

(Pipes, ti prego non farmi attendere troppo....)