venerdì 29 luglio 2016

I PREPARATIVI E L'ATTREZZATURA - MANGIARE, DORMIRE, VESTIRMI

Per la scelta dell'attrezzatura mi avvarrò dell'esperienza maturata durante la Norway Coast-2-Coast 2014. In parole povere, ho intenzione di utilizzare nè più nè meno che lo stesso identico equipaggiamento della volta scorsa, con alcune novità intervenute nel frattempo.
La filosofia di base è sempre quella dell'articolo 2 dello statuto dell'Associazione Italiana Il Cicloviaggiatore (AIIC):

"Art 2. - Definizione di Cicloviaggiatore

Si definisce Cicloviaggiatore un individuo che effettua viaggi in bicicletta di più giorni consecutivi e che trasporta se stesso e tutto il materiale che gli occorre su una bicicletta.

Tale Cicloviaggiatore non organizza il proprio viaggio prevedendo l’impiego di mezzi di supporto che trasportino per lui i materiali o ne gestiscano la logistica dell’intero viaggio o di parte di esso. Il Cicloviaggiatore viaggia in bicicletta in maniera indipendente, da solo o in gruppo, ma non aggregato al seguito di una organizzazione commerciale. 

Il Cicloviaggiatore non organizza a scopi commerciali il viaggio di altri Cicloviaggiatori. Il Cicloviaggiatore è attento agli aspetti del territorio che attraversa, culturali e naturalistici, riconoscendo nel cicloviaggio uno strumento di crescita interiore e conoscenza della realtà che lo circonda."

Quindi nel mio viaggio porterò tutto ciò che mi occorre per essere autonomo, mangiare, dormire, lavare me stesso e gli indumenti, effettuare eventuali piccole riparazioni per la strada, ricaricare le (numerose) batterie.
Ma andiamo con ordine.

Mangiare:

Nonostante sia agosto, la stagione estiva in Norvegia starà volgendo al termine, con un aumento del clima fresco specialmente la sera. Se di giorno mi accontenterò di panini, roba fredda, finger food, etc., la sera è obbligatorio un pasto caldo, anche per una questione psicologica (un pasto caldo fissa subito un punto fermo, disegnando un confine tra una giornata da girovago e una nottata stanziale. Insomma, mangiare qualcosa di caldo fa "casa"). Via libera quindi a zuppe, minestre, pastasciutte, però tutte rigorosamente in scatola (lo scatolame è sovrabbondante in Norvegia). La mattina a colazione vale lo stesso principio: un bel thè caldo (che si prepara con l'acqua di rubinetto, risparmiandosi l'onere di trasportare il latte confezionato) con pane e Nutella, e la giornata può cominciare di gran carriera.
Il punto-chiave è perciò il fornelletto. Il mio è un Campingaz Twister Plus Piezo: un oggettino compattissimo che si innesta direttamente sulla bombola, e che presenta l'eccezionale comodità di poter essere disconnesso quando si vuole grazie al nuovo standard di sicurezza per le bombole di gas da campeggio (dotate di una valvola a chiusura automatica). Un click e si monta il fornelletto, un clack e si smonta per riporlo nelle sacche. Completano il tutto la manopola di regolazione del flusso ed il pulsante dell'accensione piezoelettrica.


















































Dormire:

Dopo molte ricerche, due anni fa ho trovato questo piccolo capolavoro:


E' una tenda tre stagioni a doppio telo, con telo esterno antistrappo e robusta paleria in alluminio, di una leggerezza incredibile. Nell'abside riesco a farci stare tutte e quattro le borse, più qualcosa d'altro, e all'occorrenza ci cucino pure. 




















































I 130 gr. di eccedenza che ho constatato tra i dati tecnici dichiarati dal fabbricante ed il peso misurato a casa mia sono dovuti alla custodia ed al manualetto.... per il resto, un chilo e otto di efficacissima protezione da vento, pioggia e fresco. Se adeguatamente compressa, l'intera tenda (eccetto la paleria, contenuta in una propria custodia a parte) riesce ad assumere le dimensioni di una scarpa.

Materassino 9 tubi FORCLAZ Air














































Vestiario:
Come recita un adagio nordico: "Non esiste cattivo tempo. Esiste solo un cattivo abbigliamento".
Per vestirmi ho quindi optato per una soluzione "fresca" e "leggermente bagnata", ossia con abiti non esageratamente pesanti e con una giacca tecnica antivento/aimpermeabile da escursionismo.
Di giorno indosserò come base il vestiario da ciclista, con i pantaloncini imbottiti e una maglietta a maniche corte. All'eventuale rinfrescarsi si aggiungeranno in progressione un pantalone lungo da running e una felpa di pile, a cui si andranno ulteriormente a sommare un pantalone leggero da trekking e la giacca impermeabile. Guanti, buff e berretti sono in doppia copia. Il vestiario "a cipolla" è servito.
Ho anche scelto di non calzare scarpe da ciclismo, ma di usare calzature da trekking a caviglia bassa. In caso di pioggia i miei soprascarpe saranno due sacchetti di plastica....
Per la notte invece via libera a tutona e pile.
Prevedo di effettuare un bucato ogni due giorni, asciugandolo al momento (in Norvegia è ampio il ricorso alle asciugatrici). Dallo sporco al pulito & asciutto in un'ora e mezza.

Igiene personale:

Qua non scendo in dettagli. Basti solamente dire che per risparmare sul bagaglio ometterò del tutto il materiale da rasatura, facendomi crescere la barba per due settimane. Mi riservo di valutare se, al rientro, vorrò ricominciare a radermi oppure no.....


Il grosso del bagaglio - escludendo gli accessori - dovrebbe essere questo, ampiamente collaudato e variato di pochissimo rispetto a due anni fa.

In un post successivo metterò in condivisione l'elenco completo dell'attrezzatura.



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